Talento e tecnica
Aldo Montano, classe 1978, nato a Livorno da una stirpe di schermidori, ha trionfato in questi anni nell’arma della sciabola. Tra i suoi successi, indimenticabili sono la medaglia d’oro nella sciabola individuale alle Olimpiadi di Atene 2004, l’argento nel torneo a squadre nella stessa Olimpiade e l’oro ai Mondiali di Catania nel 2011.
I timori, le delusioni, il blocco
Proprio in quest’ultima occasione, però, il solito lavoro di preparazione fisica e atletica non è più sufficiente: prima di questa competizione internazionale, infatti, Aldo attraversa un momento critico a livello fisico e mentale. Tutto comincia con l’allontanamento del maestro Bauer, una sorta di “padre” per lui nella scherma, da parte della Federazione. Da quel momento, il talento di Aldo si blocca.
L’incontro con Nardone: la forza della mente
Ed ecco che la stessa Federazione lo indirizza al Prof. Giorgio Nardone, fondatore del Centro di Psicoterapia Strategica di Arezzo nel 1987, Coach, terapeuta, stratega, in grado di cambiare le sue sorti grazie ad un uso sapiente del Problem Solving Strategico, dell’ipnosi e degli stratagemmi con la tecnica del paradosso. L’intervento del Prof. è subito d’effetto per rendere di nuovo fluida la prestazione di Aldo, che riprende a vincere.
L’infortunio: risorgere e vincere
La sorte ha tuttavia in serbo altro per lui: nel febbraio 2011, in occasione di un importante torneo, Aldo si infortuna gravemente alla caviglia. La previsione sono 2 mesi di stop… Ma ancora una volta il lavoro con Nardone è fondamentale. Seguendo la filosofia che “vince chi ha il coraggio di cambiare il proprio repertorio di azioni” e che “il punto debole va trasformato in punto di forza”, il Prof. riesce nell’impresa: indurre il campione a modificare lo schema d’azione in cui riponeva maggior fiducia, quello cui era abituato, per affidarsi ad uno nuovo che trasformasse il suo modo di stare in pedana e che gli consentisse di allenarsi in modo minimo ma mirato anche con l’infortunio. Inoltre, il procedimento seguito da Nardone fa uso dell’ipnosi insieme all’insegnamento dell’auto-ipnosi: «Ci si basa sull’acquisizione delle capacità di influenzare il corpo attraverso la concentrazione mentale, per poi passare all’addestramento motorio guidato, sino a renderlo spontaneo e naturale». Egli lavora per creare una sua immagine potenziante, facendogli vivere e rivivere sensazioni e momenti della gara Mondiale attraverso la visualizzazione guidata su base di ipnosi. Com’è andata? Il Mondiale è stato vinto..
Ecco il VIDEO per gustarsi quel magico momento costruito stoccata per stoccata!
L’intervento strategico mentale
Da quel momento, il lavoro con il Prof. è continuato incessantemente, ed è quello che ha permesso ad Aldo di partecipare anche alle Olimpiadi di Londra 2012, dopo un infortunio ancora peggiore di quello dei Mondiali. Com’è possibile? «Nulla di magico» è appunto ciò che sostiene Nardone, che spiega la doppia fase del suo lavoro sul campione. «La prima è prettamente psicologica, rimuovo tutti gli ostacoli mentali che possono frapporsi a un’affermazione sportiva». Ma con l’infortunio, come la mettiamo? «I limiti di una performance sono solo in parte fisici. Tutto il resto riguarda la preparazione tecnica e mentale dell’atleta. Per consentire a Montano di affrontare le Olimpiadi abbiamo svolto un lavoro che consente l’interazione tra processi mentali, reazioni e atti motori. E’ l’addestramento psicologico che fa superare il limite fisico».
Come saprà Aldo Montano mettere a frutto questi insegnamenti per Rio 2016?
Non ci resta che stare a guardare..
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